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Introdotto con il D.lgs 21 Dicembre 2021 n° 230, l’assegno unico è un supporto economico che viene erogato a favore di nuclei familiari indipendentemente dalla loro posizione lavorativa, vi rientrano quindi tutti quei soggetti che siano individuati come: disoccupati, percettori di R.D.C., lavoratori autonomi e pensionati, ed è un assegno unico mensile ed universale che a partire da Gennaio 2022 ha sostituito il precedente A.N.F. (assegno nucleo familiare).

La domanda per la prestazione deve essere effettuata sul portale web dell’INPS ed in tal caso sarà necessario essere in possesso di SPID, CIE (carta di identità elettronica) o CNS (carta nazionale dei servizi) oppure può essere presentata attraverso i servizi di patronato. La domanda deve essere presentata entro il 28 Febbraio, ma in caso di domanda presentata entro il 30 Giugno, la stessa avrà effetto retroattivo permettendo così il recupero degli importi arretrati a partire da marzo dello stesso anno, mentre per chi ha già presentato domanda nel 2022 non è necessario effettuare una nuova domanda. Per i nuovi nati, la domanda deve essere presentata dopo la nascita, ovvero in seguito all’attribuzione del codice fiscale al neonato e nella prima mensilità saranno erogati anche gli arretrati a partire dal settimo mese di gravidanza.

L’assegno consiste in un importo riconosciuto per ogni figlio a carico fino ad un’età massima di 21 anni, non vi sono invece limiti di età per figli a carico che siano affetti da disabilità, e viene erogato nei confronti di tutte le famiglie indipendentemente dalla loro condizione reddituale. L’erogazione viene effettuata direttamente dall’INPS tramite conto corrente bancario, conto corrente postale, carta di credito o di debito dotata di codice IBAN, libretto di risparmio dotato di codice IBAN e può essere accreditato anche sulla carta R.D.C. o infine tramite consegna di contante presso gli sportelli postali e spetta a partire dal settimo mese di gravidanza per i nuovi nati, per ogni figlio minorenne ed infine per ogni figlio maggiorenne a carico fino ai 21 anni ma solo nei casi in cui: frequenti un corso professionale, scuola o università, svolga uno stage o un lavoro ma con un reddito inferiore a 8.000 euro o sia registrato come disoccupato ed in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o sia coinvolto in una esperienza di servizio civile.

Per i figli minorenni a carico, l’importo dell’assegno varia da 175 euro a figlio nei casi di famiglie con ISEE fino a 15.000 mila euro, fino ad un minimo di 50 euro a figlio con ISEE maggiore di 40.000 euro. Per i figli a carico con un’età compresa dai 18 ai 21 anni l’importo varia da 85 a 25 euro. Sono previste inoltre delle maggiorazioni per le famiglie che abbiano a carico almeno 3 figli, oppure per tutte le mamme che abbiano una età inferiore a 21 anni, o per le famiglie che abbiano figli con disabilità a carico.

Inoltre, come previsto dalla legge di bilancio 2023, a partire da gennaio 2023 l’importo dell’assegno subisce un ulteriore incremento del 50% ma solo in due casi ovvero quando vi siano nuclei familiari con almeno 3 figli a carico con un ISEE massimo di 40.000 euro per tutti i figli con un’età compresa tra 1 e 3 anni, oppure, indipendentemente dal numero di figli a carico, vi è un incremento del 50% durante il primo anno di vita del figlio.